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Aus Decline (1979-1983)
Gli Aus Decline nascono a Pavia nel 1981 nella grande scena new wave italiana degli anni 80. Il loro sound è un bell’ esempio di crudo e intenso post-punk con suggestioni dark. La band è nell’LP compilation “First Relation”, il Santo Graal del post-punk wave del panorama italiano dei primi anni 80, con altre band come Lisfrank, FAR, Dark Tales. Ventanni anni dopo, la band pubblica il cd “Retrospective 1981-1984”, un’antologia che riceve ottime recensioni sulle principali riviste di musica e nei blog. Nel 2014 esce il vinile “Fuxion”, contenente i migliori brani e alcune chicche inedite tratte dal demo ‘Radio X’, registrato nel 1981.
21/06/2005 di Alessandro Gentili
Nella storia sono innumerevoli gli esempi di gemme, tesori preziosi che, a causa della fortuna avversa, della negligenza umana o semplicemente perchè non si è al posto giusto al momento giusto, vanno perduti per sempre, e l’unico canale di contatto con la vita è la memoria, la parola umana. Sono per fortuna sfuggiti da questo triste destino gli Aus Decline, quartetto rigorosamente e orgogliosamente New Wave, attivo a Pavia e dintorni nella prima metà degli anni ’80: concerti vari e partecipazioni ad un paio di compilation e nulla più, nessuna uscita a proprio nome. Uscita che arriva ora, dopo quasi venti anni dallo scioglimento, con questa “Retrospettiva” che raccoglie la loro intera produzione, con materiale registrato sia in studio che dal vivo: e la prima domanda che ci si pone sin dal primo ascolto è come abbiano fatto a non sfondare, rischiando di finire in un ignobile dimenticatoio. Già, perchè il materiale qui contenuto rasenta l’alta classe, pezzi come Fluxion o Five Years Life sono davvero da manuale, con quella voce dark, cupa e tetra ma al contempo capace di cullare sensualmente; un basso che non fa mai da semplice ornamento, ma tiene saldamente le redini; ma soprattutto le tastiere, con degli interventi calibrati degni dei migliori Japan o Suicide. Certo, l’influsso britannico si sente, con melodie cupe costantemente in bilico tra Echo & the Bunnymen (più nelle tracce in studio) e Joy Division (più dal vivo, dove Casasco sembra davvero posseduto dallo spirito di Ian Curtis), ma non si tratta mai di semplici imitazioni, bensì di punti di partenza da cui sviluppare poi un discorso e una ricerca alquanto personali. Rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato, complice il paese di nascita (cosa resteeerà… di questi aaanni ottantaaa…), gioia per un ripescaggio d’oro zecchino dal baratro dell’oblio… davvero in extremis.
Masked Marvels (2010-2014)
The Masked Marvels (English)
The Masked Marvels formed in 2006 as a quartet with clear references to Rock’n’Roll and American rootmusic, unlike most other garage and rock’n’roll bands, They introduced the use of a tuba instead of the electric bass guitar (or doublebass)coupled with trombone, drums and guitar; than jumped into the local Italian underground scene with a sound quite abrasive, unforgiving and unwieldy. In the same year they released their first work “Old Farts and Young Tarts” for the renowed Italian indie label Billies Bones in Aprilia
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Actual line up: Doc Looksharp on guitar/trumpet, Mic Roma at the Tuba /elect.bass, Danni LaBarbera on drums.
Sound : a tight construction, polyrhythmic sometimes deliberately “crippled”; most of the compositions ‘are in the form of catchy and melodic songs disturbed by deliberate dissonances, drifting from avantgarde to noise and sometimes ending in raw chaos, the audience is led ,on occasion, to appreciate and feel more rewarding the mere noise experience rather than the melodic part of the composition.
The Masked Marvels do not bother to file into a particular genre of music been it garage, jazz, rock and roll etc etc … in this way they are not very “reassuring” for their listeners
The Masked Marvels (italiano)
I Masked Marvels si formano nel 2006,un quartetto Rock’n’Roll con chiari riferimenti alla rootmusic Americana; diversamente dalla maggior parte delle altre band garage e rock’n’roll, introducono nella formazione l’utilizzo di un basso Tuba al posto del basso elettrico (o contrabbasso), accompagnato da trombone, batteria e chitarra;I Masked Marvels portano cosi’ in giro per I locali uno show dal suono piuttosto abrasivo, spietato e ingombrante. Nello stesso anno esce il primo lavoro “old Farts and Young Tarts” per l’etichetta Billies Bones di Aprilia (ITA).
Masked Marvels formazioni attuale: Doc. Looksharp chitarra/tromba, Mic Roma alla Tuba/basso el., Danni LaBarbera alla batteria.
Suono : una costruzione serrata, poliritmica a volte volutamente “zoppa”,le composizioni il piu’ delle volte sono in forma di canzone orecchiabile disturbate da dissonanze intenzionali, derive rumoriste e sperimentali ,l’ascoltatore in certe occasioni è portato ad apprezzare e ritenere piu’ appagante il lato rumorista piuttosto che la parte melodica della intera composizione.
I Masked Marvels non si preoccupano di entrare in un particolare genere musicale o essere catalogati garage, rock’n’roll jazz etc etc…in questo senso si puo’ dire che siano poco rassicuranti per chi li ascolta.
Cranio (2013-2015)
CRANIO
is a duo:
Luden Looksharp
Mic Roma
setup: one kick drum, two guitars, electronics.
….they carries around the their own monsters.
with genuine courage,
facing each other on stage,they bring good vulgar to life.
Ravenous, Negative, Omnipotent, that is CRANIO.
Cranio starts at the top and works his way down
where fine art is vulgar and obscene.
Cranio spit out an hypnotic collision of obsessive
drum rhythms and unpredictable guitar riffs
through tiny, striking, minimalistic little songs.
Cranio got a compulsive creative sick urge to invent,
and achieve this with good imagination and
a great pile of junk.
Lovexpress (2016-present)
LOVEXPRESS
Luca Collivasone: Chitarra preparata, Sintetizzatore,voce
Daniele La Barbera: batteria, voce
Lorenzo Chiesa: sintetizzatore,voce
Le composizioni spaziano da momenti orchestrati a suggestioni psichedeliche e Pop utilizzando suoni di deriva noise e industrial affiancati da suoni di chitarra e sintetizzatore limpidi e seducenti.
Il set-up della band è fondamentale nell’acquisire e forgiare la sua peculiare matrice sonora e nel guidare il processo creativo in fase di composizione.
Una chitarra preparata è suonata in modo poco ortodosso appoggiata su di un tavolo e una moltitudini di oggetti sono utilizzati per creare suoni e note; l’utilizzo di un’accordatura non “standard” se non , in certi momenti, scordata, aggiunge momenti di impredicibilita’ al tutto: la limitazione crea nuove opportunita’.
Una batteria ridotta nei suoi elementi è collegata ad un sintetizzatore tramite triggers.
Un Sintetizzatore monofonico con una tastiera ridotta nel numero di ottave rende impossibile qualsiasi gesto “virtuoso” o esecuzione complessa, il tutto è quindi riconducibile a semplici melodie e pattern ritmici.
L’obbiettivo è quello di creare molto con poco.
Solo Works (2006-present)
Solo Works (2006-present)- Italiano
La maggior parte dei lavori di composizione da solista è fatta al Cacophonator.
Da un po di tempo mi sto dedicando anche alla chitarra preparata, ho deciso di riprendere del materiale studiato qualche anno fa e ne sto aggiungendo di nuovo.
Il Cacophonator è un generatore di musica concreta, ideato, progettato e realizzato a partire da una macchina da cucire con chassis annesso e l’aggiunta di materiali di recupero, molle, attrezzi di ferramenta, giocattoli etc….
Lo strumento è un banco operativo molto efficace con una flessibilità timbrica, ritmica, melodica davvero eccellente. Il tutto avviene attraverso una gestione dei limiti imposti dalla struttura.
Vi è naturalmente un aspetto relativo alla concretezza del suono, della narratività che nasce dall’assemblaggio di rumori e di rifrazioni.
Da un punto di vista performativo, il binomio musicista-strumento trova attraverso il Cacophonator una declinazione veramente intrigante nella quale i processi immaginativi, compositivi e concettuali vengono traversati con inaspettata freschezza in particolare nella relazione con lo spazio acustico.
“Ho bisogno di limitazioni” – Devo avere limiti per forzare la mia immaginazione a reinventare e riorganizzare la situazione sonora. Voglio considerare lo spazio sonoro da un punto di vista diverso e questo accade ogni volta che la mia immaginazione inizia il suo lavoro senza essere guidata e influenzata da troppa strumentazione.
Siamo veramente guidati da tutta questa tecnologia e la nostra immaginazione lentamente si addormenta.
La mia piccola orchestra è composta da alcuni pezzi di ferramenta, gomme, molle, ruote e qualche “intonarumori” creato da me, ho anche un semplice e basilare dispositivo elettronico che è in grado di produrre solo toni casuali; mi costringo a riordinare, dare un senso e un luogo ad ogni rumore e suono che anche casualmente produco per creare musica.”
Il lavoro è guidato dall’interazione di suono e spazio, Nel lavoro vengono utilizzate estensioni fisiche ed oggetti di varia natura reperiti nella quotidanieta’ a tutti gli effetti un’ installazione sonora, un sistema musicale interattivo, realtà concreta aumentata, arte concreta in tempo reale, proiezione sonora, costruzione di strumenti , composizioni concettuali.
ricerca dell’interazione tra suono, materia e spazio, lavoro con registrazioni su nastro, vengono create una moltitudine di opere intermedie tra suono gestualita’ natura e tecnologia.
In questo processo il cacophonator viene suonato con oggetti stratificati dall’uso di effetti analogici e looping il tutto viene inteso e sviluppato come creazione di spazio e interazione, spazializzazione .
Nelle sue composizioni si cercano diversi modi di creare spazi interattivi in divenire in quanto tutte le tracce presenti in ascolto sono il risultato di improvvisazioni in tempo reale, delle composizioni istantanee.
Nella composizione musicale e nel design estetico del sistema vengono integrate idee filosofiche.
Dall’interazione di questi elementi emerge un’estetica che si basa sulla spontaneità della performance e sull’ambientazione di spazi d’azione estetici.
La ricerca ruota attorno a questioni di filosofia, estetica, fisica; segue le questioni della creazione di identità e senso nelle interazioni tra umani oggetti e tecnologia. indaga le implicazioni etiche e filosofiche nella pratica musicale .
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Solo Works (2006–present)- Engl
Most solo composition work is done at the Cacophonator.
For some time now I have also been dedicating myself to the prepared guitar, I have decided to take up some material studied a few years ago and I am adding new ones.
The Cacophonator is a musique concrete generator, conceived, designed and built starting from a sewing machine with attached chassis and the addition of recycled materials, springs, hardware tools, toys etc…. The instrument is a very effective workbench with truly excellent tonal, rhythmic and melodic flexibility. All this takes place through a management of the limits imposed by the structure.
There is of course an aspect relating to the concreteness of sound, of the narrativity that arises from the assembly of noises and refractions. From a performative point of view, the musician-instrument combination finds a truly intriguing declination through the Cacophonator in which the imaginative, compositional and conceptual processes are traversed with unexpected freshness, especially in the relationship with the acoustic space.
“I need limitations” – I need limitations to force my imagination to reinvent and rearrange the sonic situation. I want to look at the sound space from a different point of view and this happens every time my imagination starts its work without being guided and influenced by too much instrumentation. We are truly driven by all this technology and our imagination slowly falls asleep. My little orchestra is composed by some pieces of hardware, rubbers, springs, wheels and some “noise maker” created by me, I also have a simple and basic electronic device that is able to produce only random tones; I force myself to rearrange, give meaning and a place to every noise and sound that I produce, even casually, to create music.”
The work is guided by the interaction of sound and space. Physical extensions and objects of various kinds found in everyday life are used in all respects a sound installation, an interactive music system, concrete augmented reality, concrete art in real time , sound projection, construction of instruments, conceptual compositions. research of the interaction between sound, matter and space, working with tape recordings, a multitude of intermediate works are created between sound, gestures, nature and technology. In this process the cacophonator is played with objects layered by the use of analog effects and looping, everything is understood and developed as the creation of space and interaction, spatialization.
In his compositions, different ways are sought to create interactive spaces in the making as all the tracks present in listening are the result of improvisations in real time, instantaneous compositions. Philosophical ideas are integrated into the musical composition and aesthetic design of the system. From the interaction of these elements emerges an aesthetic that is based on the spontaneity of the performance and on the setting of spaces of aesthetic action.
The research revolves around questions of philosophy, aesthetics, physics; follows the issues of the creation of identity and meaning in the interactions between human objects and technology. investigates the ethical and philosophical implications in musical practice.