Trapano e musica new wave
Il dentista dalle vite diverse
Odontoiatra di giorno, la notte inventa suoni e strumenti a molle e corde
(Marcella Milani)
Nel suo studio dentistico il dottor Collivasone è al passo con la tecnologia, costantemente aggiornato e aperto all’innovazione. Per produrre musica, invece, recupera pochi oggetti di uso comune, li assembla e li suona. «La tecnologia ci impigrisce troppo, ho voluto limitarmi e sfruttare le potenzialità delle piccole cose». La sperimentazione di questo odontoiatra rock ‘n roll lo ha portato addirittura a crearsi uno strumento: il cacophonatore, una macchina in grado di manipolare suoni ai fini compositivi. Apparentemente caotici ma con un senso. «L’idea di costruirmi uno strumento musicale unico nel suo genere mi è venuta da un rigattiere quando ho visto il mobile di una macchina da cucire. Quella pedaliera e quel volano, hanno alimentato la mia fantasia». Così, oltre al sintetizzatore, su quel carrello vintage di legno ci finiscono molle, strisce di gomma, viti, cose che si possono trovare in qualsiasi cantina. Da spremere, strofinare e far girare.
I pazienti si affidano alle sue mani laboriose, coperte da vistosi anelli con pietre e teschi (che crea da solo con la cera persa), e quando scoprono che suona ed incide dischi «particolari», vogliono sapere le date dei concerti per ascoltarlo. Che Luca Collivasone non sia il classico dentista lo si capisce anche giù dal palco; questa sua immagine unconventional, però, non rappresenta un problema. Chi entra nel suo studio non si sdraia solo sulla poltrona, scopre un mondo a cui resta fedele: «Diversi pazienti sono piacevolmente colpiti da questa mia doppia vita e vengono ai miei concerti — racconta —. Non è una musica di facile decodifica, ma chi capisce gli intenti validi, rimane fedele e accetta che io sia un dentista underground. Li faccio ridere non solo perché gli sistemo i denti».
Si divide tra otturazioni e musica new wave il dentista underground che ha inventato il generatore di musica concreta. A Pavia i suoi pazienti non si stupiscono di certo se durante un intervento di impiantologia, nell’attesa che l’anestetico faccia effetto, Luca Collivasone sperimenta melodie e suoni. È fatto così, è un dentista affermato e molto apprezzato, ma sui generis. Due vite, o forse qualcuna in più. Luca, medico odontoiatra 55enne, di giorno indossa camice e mascherina; di sera, invece, trucco drammatico sugli occhi e smalto nero. È in quel momento che la sua grande passione lo trasforma in Doc Luden Looksharp, l’artista influenzato dalla musica concreta di Pierre Schafferre e dall’elettronica. «Ho iniziato al liceo con la musica punk new wave — racconta Luca —. Poi sono approdato alla medicina senza perdere la voglia di creare suoni. Sono due lavori artigianali, di costruzione, eliminazione o conservazione».