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Lovexpress “The million year girl” review

POST-WAVE
Lovexpress
The Million Year Girl • LP/CD Fur-
ry Heart Records • 8t-41:14

Blow Up – Stefano Isidoro Bianchi

Secondo atto per i Lovexpress del
sempre più agitato Luca Collivaso-
ne, avant-pop-sperimentatore che
sta diventano una piacevolissima
presenza in queste pagine – detto
che è una brutta e ingiusta semplifi-
cazione mediatica dire del trio
come se lui ne fosse il boss domina-
tore, perché Lorenzo Chiesa a synth
e voce e Daniele La Barbera a batte-
ria e sample non sono affatto com-
primari, anzi sono essenziali esatta
mente quanto lui, che con altri com-
pari sortirebbe risultati affatto di.
versi. Poco meno di tre anni fa il
primo album (“Stars”, BU#236)
aveva colto esattamente nel segno
con un curioso e originale mix di
tempistiche wave-post e aggeggi
strumentali prog/ kraut-post, ades-
SO
“The Million Year Girl”
confer-
ma non solo le ottime impressioni
ma anche le coordinate sonore. Non
c’è dubbio che questa musica abbia
radici in quella new wave che a sua
volta affondava le mani nel kraut-
rock (i ritmi, la chiarezza e l’eviden-
za strumentale) e non aveva dimen-
ticato il miglior progressive (la chi
tarra preparata di Collivasone sta
tra Fripp e Zappa), ma questo non
esaurisce l’impatto dell’insieme:g
sono dentro anche dosi d’ironia ne
sidentsiana e disastri di strumenti
che sanno di Pere Ubu agli esordi (
frequente apparente vagare del
synth, essenziale). Sono canzoni
molto e risolutamente ritmate, ben
scritte con un occhio alla riuscita
comunicativa (i Lovexpress sono la
mise più ‘pop’ in cui potete ascolta-
re Collivasone) e redatte con gusto
e sapienza: le eleganti liquide note
di chitarra che nuotano nell’acco-
gliente midtempo di Cracking Knuc-
kles, le sfasatute vocali e l’architettu-
ra motorik della title track, l’ansia
sperimentale che s’intende tra le ri-
ghe di (Voodoo), il robusto appeal e
la solenne andatura da classica rock
song di Summer of Love, Too Many
Hangups e Do What To Do, gli estrosi
svolazzi di synth e chitarra di No-
thing ed Expanding (i due momenti-
jam). Ancora una volta tra le mi-
gliori espressioni del rock suonato
da italiani che però ha ben poco di
italiano (è un complimento): un
pelo appena sotto l’esordio. (7/8)
Stefano I. Bianchi

 

 

Rockerilla – Aldo Chimenti

 

LOVEXPRESS
The Milion Year Girl – Furry Heart
cinematica eseguita in tempo reale. Questo è quanto Luca Collivasone e i suoi Lovexpress pongono in essere quando
soerimentano sulle note ed improvvisano con gli strumenti senza mai disattendere il requisito del sincretismo armonico.
Idee in movimento che per quanto istintuali procedono in un quadro di fattori dinamici perfettamente sintonizzati l’un
latro, anche li dove le accordature si fanno inusuali e i timbri delle voci trattate risuonano come fonemi di organismi
alieni non meglio identificati. Registrati in un’unica sessione all’Elfo. Studio, gli 8 brani in elenco sono espressione di un
teorema sinergico che all’originalità del verbo coniuga il rigore matematico dell’esecuzione, inclini a ricreare le spazialità
vibrazionali della dissonanza e della consonanza, dell’impulso elettronico e del fraseggio chitarristico, del rumore
concreto e della melodia eterodossa. Al centro di tutto c’è l’afflato di un ardire visionario che ridefinisce le logiche della
struttura musicale e avverte il richiamo di qualcos’altro: IL SOFFIO DI UN’ENERGIA PRIMORDIALE.

Aldo Chimenti – Rockerilla