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Solo Works (2006-present)
Solo Works (2006-present)- Italiano
La maggior parte dei lavori di composizione da solista è fatta al Cacophonator.
Da un po di tempo mi sto dedicando anche alla chitarra preparata, ho deciso di riprendere del materiale studiato qualche anno fa e ne sto aggiungendo di nuovo.
Il Cacophonator è un generatore di musica concreta, ideato, progettato e realizzato a partire da una macchina da cucire con chassis annesso e l’aggiunta di materiali di recupero, molle, attrezzi di ferramenta, giocattoli etc….
Lo strumento è un banco operativo molto efficace con una flessibilità timbrica, ritmica, melodica davvero eccellente. Il tutto avviene attraverso una gestione dei limiti imposti dalla struttura.
Vi è naturalmente un aspetto relativo alla concretezza del suono, della narratività che nasce dall’assemblaggio di rumori e di rifrazioni.
Da un punto di vista performativo, il binomio musicista-strumento trova attraverso il Cacophonator una declinazione veramente intrigante nella quale i processi immaginativi, compositivi e concettuali vengono traversati con inaspettata freschezza in particolare nella relazione con lo spazio acustico.
“Ho bisogno di limitazioni” – Devo avere limiti per forzare la mia immaginazione a reinventare e riorganizzare la situazione sonora. Voglio considerare lo spazio sonoro da un punto di vista diverso e questo accade ogni volta che la mia immaginazione inizia il suo lavoro senza essere guidata e influenzata da troppa strumentazione.
Siamo veramente guidati da tutta questa tecnologia e la nostra immaginazione lentamente si addormenta.
La mia piccola orchestra è composta da alcuni pezzi di ferramenta, gomme, molle, ruote e qualche “intonarumori” creato da me, ho anche un semplice e basilare dispositivo elettronico che è in grado di produrre solo toni casuali; mi costringo a riordinare, dare un senso e un luogo ad ogni rumore e suono che anche casualmente produco per creare musica.”
Il lavoro è guidato dall’interazione di suono e spazio, Nel lavoro vengono utilizzate estensioni fisiche ed oggetti di varia natura reperiti nella quotidanieta’ a tutti gli effetti un’ installazione sonora, un sistema musicale interattivo, realtà concreta aumentata, arte concreta in tempo reale, proiezione sonora, costruzione di strumenti , composizioni concettuali.
ricerca dell’interazione tra suono, materia e spazio, lavoro con registrazioni su nastro, vengono create una moltitudine di opere intermedie tra suono gestualita’ natura e tecnologia.
In questo processo il cacophonator viene suonato con oggetti stratificati dall’uso di effetti analogici e looping il tutto viene inteso e sviluppato come creazione di spazio e interazione, spazializzazione .
Nelle sue composizioni si cercano diversi modi di creare spazi interattivi in divenire in quanto tutte le tracce presenti in ascolto sono il risultato di improvvisazioni in tempo reale, delle composizioni istantanee.
Nella composizione musicale e nel design estetico del sistema vengono integrate idee filosofiche.
Dall’interazione di questi elementi emerge un’estetica che si basa sulla spontaneità della performance e sull’ambientazione di spazi d’azione estetici.
La ricerca ruota attorno a questioni di filosofia, estetica, fisica; segue le questioni della creazione di identità e senso nelle interazioni tra umani oggetti e tecnologia. indaga le implicazioni etiche e filosofiche nella pratica musicale .
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Solo Works (2006–present)- Engl
Most solo composition work is done at the Cacophonator.
For some time now I have also been dedicating myself to the prepared guitar, I have decided to take up some material studied a few years ago and I am adding new ones.
The Cacophonator is a musique concrete generator, conceived, designed and built starting from a sewing machine with attached chassis and the addition of recycled materials, springs, hardware tools, toys etc…. The instrument is a very effective workbench with truly excellent tonal, rhythmic and melodic flexibility. All this takes place through a management of the limits imposed by the structure.
There is of course an aspect relating to the concreteness of sound, of the narrativity that arises from the assembly of noises and refractions. From a performative point of view, the musician-instrument combination finds a truly intriguing declination through the Cacophonator in which the imaginative, compositional and conceptual processes are traversed with unexpected freshness, especially in the relationship with the acoustic space.
“I need limitations” – I need limitations to force my imagination to reinvent and rearrange the sonic situation. I want to look at the sound space from a different point of view and this happens every time my imagination starts its work without being guided and influenced by too much instrumentation. We are truly driven by all this technology and our imagination slowly falls asleep. My little orchestra is composed by some pieces of hardware, rubbers, springs, wheels and some “noise maker” created by me, I also have a simple and basic electronic device that is able to produce only random tones; I force myself to rearrange, give meaning and a place to every noise and sound that I produce, even casually, to create music.”
The work is guided by the interaction of sound and space. Physical extensions and objects of various kinds found in everyday life are used in all respects a sound installation, an interactive music system, concrete augmented reality, concrete art in real time , sound projection, construction of instruments, conceptual compositions. research of the interaction between sound, matter and space, working with tape recordings, a multitude of intermediate works are created between sound, gestures, nature and technology. In this process the cacophonator is played with objects layered by the use of analog effects and looping, everything is understood and developed as the creation of space and interaction, spatialization.
In his compositions, different ways are sought to create interactive spaces in the making as all the tracks present in listening are the result of improvisations in real time, instantaneous compositions. Philosophical ideas are integrated into the musical composition and aesthetic design of the system. From the interaction of these elements emerges an aesthetic that is based on the spontaneity of the performance and on the setting of spaces of aesthetic action.
The research revolves around questions of philosophy, aesthetics, physics; follows the issues of the creation of identity and meaning in the interactions between human objects and technology. investigates the ethical and philosophical implications in musical practice.
Cacophonator (italiano)
Luca Collivasone
Luca Collivasone è l’ideatore del CACOPHONATOR: il generatore di musica concreta.
Il Cacophonator è un generatore di musica concreta, ideato, progettato e realizzato a partire da una macchina da cucire con chassis annesso e l’aggiunta di materiali di recupero, molle, attrezzi di ferramenta, giocattoli etc….
Lo strumento è un banco operativo molto efficace con una flessibilità timbrica, ritmica, melodica davvero eccellente. Il tutto avviene attraverso una gestione dei limiti imposti dalla struttura.
Vi è naturalmente un aspetto relativo alla concretezza del suono, della narratività che nasce dall’assemblaggio di rumori e di rifrazioni.
Da un punto di vista performativo, il binomio musicista-strumento trova attraverso il Cacophonator una declinazione veramente intrigante nella quale i processi immaginativi, compositivi e concettuali vengono traversati con inaspettata freschezza in particolare nella relazione con lo spazio acustico.
“Ho bisogno di limitazioni” – Devo avere limiti per forzare la mia immaginazione a reinventare e riorganizzare la situazione sonora. Voglio considerare lo spazio sonoro da un punto di vista diverso e questo accade ogni volta che la mia immaginazione inizia il suo lavoro senza essere guidata e influenzata da troppa strumentazione.
Siamo veramente guidati da tutta questa tecnologia e la nostra immaginazione lentamente si addormenta.
La mia piccola orchestra è composta da alcuni pezzi di ferramenta, gomme, molle, ruote e qualche “intonarumori” creato da me, ho anche un semplice e basilare dispositivo elettronico che è in grado di produrre solo toni casuali; mi costringo a riordinare, dare un senso e un luogo ad ogni rumore e suono che anche casualmente produco per creare musica.”
Il lavoro è guidato dall’interazione di suono e spazio, vengono utilizzate estensioni fisiche ed oggetti di varia natura reperiti nella quotidanieta’ a tutti gli effetti un’ installazione sonora, un sistema musicale interattivo.
Realtà concreta aumentata, arte concreta in tempo reale, proiezione sonora, costruzione di strumenti, ricerca dell’interazione tra suono, materia e spazio, lavoro con registrazioni su nastro.
Vengono create una moltitudine di opere intermedie tra suono, gestualita’, natura e tecnologia e da tutto questo ne derivano composizioni concettuali.
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In questo processo il cacophonator stratifica il suono della materia attraverso l’uso di effetti analogici e looping il tutto viene inteso e sviluppato come creazione di spazio e interazione, spazializzazione .
Nelle composizioni si cercano diversi modi di creare spazi interattivi in divenire in quanto tutte le tracce presenti in ascolto sono il risultato di improvvisazioni in tempo reale, delle composizioni istantanee.
Nella composizione musicale e nel design estetico del sistema vengono integrate idee filosofiche.
Un’estetica che si basa sulla spontaneità della performance e sull’ambientazione di spazi d’azione estetici.
La ricerca ruota attorno a questioni di filosofia, estetica, fisica; segue le questioni della creazione di identità e senso nelle interazioni tra umani, oggetti e tecnologia. indaga le implicazioni etiche e filosofiche nella pratica musicale .
il Cacophonator può’ quindi essere considerato una installazione d’arte concettuale: in un epoca dove tutto sembra essere già stabilito da oggetti di altissima tecnologia, dove tutto è predicilbile e il risultato è praticamente certo, il cacophonator utilizza materiali poveri e costringe letteralmente l’utilizzatore ad un sforzo immaginativo per poter adattarsi allo strumento e creare qualcosa di inaspettato di cui in taluni casi ci si può’ stupire.
Discografia
“Cacophonorgy” furry heart records 2005-LP
“Vostra signora del rumore rosa”-nove composizioni per cacophonator- fhr004-2018-LP
“Cinematic cut scenes and episodes in music” -fhr006d-2019 digital online “Chirurgia sperimentale” Furry Heart Records L.P. FHR006 2022
video:
https://youtu.be/E9K4-BcTjog https://youtu.be/by1KspcGhhU
Cacophonator (english)
The Cacophonator is a musique concrete generator, conceived, designed and built starting from a sewing machine with attached chassis and the addition of recycled materials, springs, hardware tools, toys etc….
The instrument is a very effective workbench with truly excellent tonal, rhythmic and melodic flexibility.
All this takes place through a management of the limits imposed by the structure. There is of course an aspect relating to the concreteness of sound, of the narrativity that arises from the assembly of noises and refractions.
From a performative point of view, the musician-instrument combination finds a truly intriguing declination through the Cacophonator in which the imaginative,
compositional and conceptual processes are traversed with unexpected freshness, especially in the relationship with the acoustic space.
“I need limitations” – I need limitations to force my imagination to reinvent and rearrange the sonic situation. I want to look at the sound space from a different point of view and this happens every time my imagination starts its work without being guided and influenced by too much instrumentation. We are truly driven by all this technology and our imagination slowly falls asleep. My little orchestra is composed by some pieces of hardware, rubbers, springs, wheels and some “noise maker” created by me, I also have a simple and basic electronic device that is able to produce only random tones; I force myself to rearrange, give meaning and a place to every noise and sound that I produce, even casually, to create music.”
The work is guided by the interaction of sound and space, physical extensions and objects of various kinds found in everyday life are used, in all respects it’s a sound installation, an interactive music system. Think of concrete augmented reality, concrete art in real time, sound projection, construction of instruments, research of the interaction between sound, matter and space, works and physical
manipulation of tape recordings.
A multitude of intermediate works are created between sound, gestures, nature and technology and conceptual compositions derive from all this work. . In this process the cacophonator stratifies the sound of materials ; through the use of analog effects and looping everything is developed as a creation of space and interaction, in a word: spatialisation.
In the compositions, different ways are sought to create interactive spaces all the tracks are the result of improvisations in real time, instantaneous compositions.
Philosophical ideas are integrated into the musical composition and aesthetic design of the system.
Aesthetic that is based on the spontaneity of the performance and the setting of spaces of the aesthetic action.
The research revolves around questions of philosophy, aesthetics, physics; follows the issues of the creation of identity and the meaning of interactions between humans, objects and technology.
Investigates the ethical and philosophical implications in musical practice.
the Cacophonator can therefore be considered a conceptual art installation: in an era where everything seems to be already established by very high-tech objects, where everything is predictable and the result is practically certain, the cacophonator uses poor materials and literally forces the user to an imaginative effort to be able to adapt to the tool and create something unexpected which in some cases can surprise us.
www.lucacollivasone.it
Discografia
“Cacophonorgy” furry heart records 2005-LP
“Vostra signora del rumore rosa”-nove composizioni per cacophonator- fhr004-2018-LP
“Cinematic cut scenes and episodes in music” -fhr006d-2019 digital online “Chirurgia sperimentale” Furry Heart Records L.P. FHR006 2022
video:
https://youtu.be/E9K4-BcTjog https://youtu.be/by1KspcGhhU
Kenjataimu
• Non è una colpa essere estranei al talento, lo diventa l’assenza di consapevolezza, e l’adesione all’ovvio.
• Sfruttare ogni minima risorsa per sopravvivere, questa è la sensazione che provo quando compongo al Cacophonator.
• Il solco che divide la sperimentazione dalla cialtroneria è tutt’altro che sottile, è un baratro, definito da un’idea, una motivazione un concetto.
• alla fin fine cerchiamo sempre di soddisfare in noi stessi desideri semplici e primigeni.
• si sta fruendo della musica con troppa fretta , voglio indurre all’ozio chi inciampa nella mia musica .
• anche nell’ascolto di qualsivoglia musica sembra applicarsi il concetto di “dono” presente in natura, ascoltare musica è sempre faticoso, è fisiologico, quanto prima arrivera’ l’appagamento , il piacere, il “dono” appunto, tanto meno faticosa sara’ l’esperienza d’ascolto.
• sprecare, questo è il rischio peggiore che affronto tutte le volte che compongo, sprecare idee buone, sprecare tempo, sprecare opportunita’.
• aspiro a ritrovare nella mia musica almeno uno di questi elementi: intrattenimento, ricerca, novita’. Quando in campo artistico questi tre elementi sono presenti contemporaneamente siamo di fronte ad una vera opera d’arte.
• adoro la tecnologia e ne ho fatto indigestione, ha reso pigra la mia immaginazione per questo ora provo a fare musica enorme con pochissima roba, reinventando il suo ruolo ogni volta.
• dietro una qualsiasi forma d’espressione che ha la pretesa di definirsi artistica deve esserci un’idea forte.
• adoro anche l’intrattenimento piu’ becero pur che mi intrattenga.
• provo invidia e ammirazione per chi realizza con naturalezza cio’ che io fatico a pensare intuire o semplicemente concepire.
• piu’ il prodotto d’arte è di valore piu’ sara’ in grado di camminare per conto suo.
• ho abbandonato il modo tradizionale di suonare una chitarra, ho iniziato a guardarla da un angolo differente, le mie dita devono fare gesti diversi per suonarla, non riesco piu’ a fare le cose che facevo prima, ne ho inventate di nuove che nel modo tradizionale di suonare non sarei stato in grado di fare, spontanemente creo cose differenti.
• Il musicista deve stare un passo dietro la propria musica.
• l’ascoltatore potrebbe aggiungere la sua immaginazione alle mie composizioni e questo renderebbe piu’ piacevole l’ascolto, non dire tutto o essere elegantemente vaghi rende partecipe chi ascolta.
• quando penso all’effetto che desidero faccia la mia musica su chi la ascolta penso sempre alla tempesta ormonale che ho avuto al concerto degli “A Certain Ratio” all’odissea a Milano ai “Simple Minds” a genova ( supporter per Gabriel e cacciati con lancio di lattine) nel 1981 e ai Cramps al Palalido.
• l’abito fa il musicista
• L’errore fatto con disinvoltura diventa momento altamente estetico.
• ……
Bio (italiano)
Luca Collivasone (AKA: Doc. Luden Looksharp, Aston Baxmaq, L#, L.L.Looksharp)
inizia il suo percorso artistico come musicista a cavallo degli anni ’80 come fondatore e chitarrista della band Aus Decline attiva dal 1979 al 1984; a nome di questa formazione sono stati pubblicati: un brano nella compilation “First Relation”(1981) per l’etichetta Mask Production, un Compact Disc “Retrospettiva”(2004) autoprodotto dalla band,un Long Playing “Fluxion” (2014) edito dall’etichetta Synthetic Shadow.
Nell’arco di tempo intercorso tra il 1985 e il 1998 Luca Collivasone si dedica allo studio della chitarra classica e allo studio di svariati programmi per la produzione musicale con computer; compone colonne sonore per brevi documentari e pubblicita’.
Nel 2003 si dedica alla composizione di brani con influenze derivate da sonorita’ dagli anni ’50 e fonda la band Stiletto.
Con gli Stiletto, formazione tipicamente in stile rockabilly ( contrabbasso chitarra batteria, voce), inizia una intensa attivita’ live e nel 2004 pubblica un Compact Disc intitolato “The Wrong Music For The Right People”.
Nel 2005 decide di incorporare strumenti a fiato principalmente usati in ambito classico e bandistico in un nuovo progetto musicale, fonda cosi’ i Masked Marvels.
Con i Masked Marvels porta in giro per tutta l’Italia e anche all’estero ( svizzera, germania, Francia…) uno spettacolo in cui un basso tuba, un trombone, una chitarra ed una batteria stravolgono il RagTime ed il blues degli anni ’20 per riproporlo in maniera del tutto attualizzata e personale: la base ritmica molto pesante e aggressiva ricorda l’urgenza del punk piu’ viscerale, la voce al limite di un suono gutturale e caricaturale evoca immagini oscure e da film horror mentre i fiati conferiscono al tutto un sapore retro’ e decadente. Le composizioni sono tutte originali ed e’ in questa occasione che Luca Collivasone si firma con lo pseudonimo di Doc. Looksharp.
Nel 2006 l’etichetta Billie’s Bones pubblica la prima opera su compact disc dei Masked Marvels intitolata “Old Farts And Young Tarts” che riceve molti consensi di pubblico e critica.
In contemporanea all’attivita’ coi Masked Marvels Doc Looksharp riesce finalmente a esibirsi dal vivo con tromba e trombone strumenti amati da molto tempo. L’occasione gli viene data quando invitato ad unirsi alla band Maciste.
Da solista inizia un’intensa attivita’ di composizione di brani sia strumentali che cantati utilizzando una gran varieta’ di strumenti sia classici che elettronici, finalmente ha modo di applicare gran parte dello studio fatto in campo di home recording; e’ infatti di questo periodo, anno 2008, l’uscita a nome di Doc. Looksharp di un compact Disc autoprodotto intitolato “a Song Needs More than One Killing”.
Con l’uscita del cd compare per la prima volta in un brano il “Cacophonator“.
il Cacophonator deriva da una macchina da cucire Singer degli anni ’40 completa del suo mobiletto, Luca Collivasone durante una visita presso un robivecchi della sua citta rimane affascinato dal meccanismo di puleggie e ruote atti a mettere in azione la macchina, la acquista per pochi euro, e decide di provare a modificarla per produrne rumori di svariato tipo.
Il cacophonator rimane nella cantina per diverso tempo e viene portato dal vivo, seppur ancora incompleto e allo stato embrionale se confrontato con la sua versione definitiva, coi Masked Marvels per “arricchire” l’arsenale di suoni del batterista.
nel 2013 vengono sciolti i Masked Marvels.
Con lo scioglimento dei Masked Marvels non si interrompe la collaborazione con gli altri membri della band, senza soluzione di continuita’ le prove e la ricerca di una nuova fisionomia ed estetica musicale continuano, tale ricerca trova il suo esito nella costituzione di una nuova band: Iarballe, la band e’ composta da batteria, basso e da Luca Collivasone che suona una chitarra preparata e un piccolo sintetizzatore.
con lo scioglimento dei Masked Marvels Luca Collivasone decide, in oltre, di dedicarsi completamente allo sviluppo e costruzione del Cacophonator; sempre nella sua cantina arricchisce la macchina di nuovi suoni e rumori, si ispira a molteplici strumenti di origine “tribale” e sfrutta tutto cio’ che puo’ trovare presso robivecchi e discariche per inventare e costruire meccanismi che producano rumori differenti; verso la fine del 2013 il Cacophonator e’ ultimato e viene definito: generatore di musica concreta.
Luca Collivasone compone per questo strumento svariati brani, suonati e registrati tutti senza l’ausilio di altri strumenti, seleziona 6 brani che vengono pubblicati a nome di Doc. Luden Looksharp su vinile dall’etichetta Furry Heart Records, il titolo dell’album e’ “Cacophonorgy” (2015).
Appena prima di entrare in studio di registrazione per ufficializzare il lavoro col progetto Iarballe, il bassista abbandona la band, a seguito di questa defezione Luca Collivasone e il batterista Daniele La Barbera fondano un nuovo gruppo chiamato LVXPSS (lovexpress), con questo progetto si compongono nuovi brani e con l’aggiunta di un nuovo elemento al gruppo, Lorenzo Chiesa al synth, la band entra in sala di incisione ed in un unica sessione durata l’arco di una sola giornata realizzano l’album “Stars” pubblicato da Furry Heart Records e definito dal direttore della rivista Blow Up, Stefano Isidoro Bianchi, miglior album italiano del 2017.